Pericoli dei cantieri edili per lavoratori e vicinato

I cantieri edili generano lavoro, nuove opere, ma anche pericoli. Alcuni di questi pregiudicano la salute sia dei lavoratori che del vicinato.

Come in ogni altro luogo di lavoro, anche nei cantieri edili l’attenzione alla sicurezza riveste un ruolo fondamentale. In questi spazi, ove frenetica ferve l’attività volta alla costruzione di nuove opere o al rifacimento di quelle già esistenti, la cautela è un presupposto necessario. E non potrebbe essere diversamente, considerati i molteplici fattori di rischio che vengono fatti oggetto di un’apposita valutazione, alla cui redazione è tenuto l’imprenditore edile. Riguardanti sia le mansioni svolte che i macchinari adoperati, tali rischi – in alcuni casi – non restano confinati nei soli spazi di lavoro bensì li oltrepassano, recando così pregiudizio alla salute e alla sicurezza di soggetti terzi. A favorire l’espansione del pericolo è la vicinanza di un cantiere a un centro abitato, che pone conseguenze in tema di benessere del vicinato.

cantiere edile per autostrada

Si pensi a un’attività edile da realizzare in un contesto urbano, ove gli spazi sono ristretti. In tal caso, coloro i quali abitano nelle zone limitrofe a quella di lavoro, possono subire minacce alla propria salute non diverse da quelle che gravano sul personale cantieristico.

1. Inquinamento acustico

I pericoli che incombono sul vicinato sono spesso i medesimi a cui bisogna prestare attenzione all’interno del cantiere. Uno di questi rischi è sicuramente quello derivante dall’inquinamento acustico. Il rumore, per intenderci, tanto diffuso nell’attività edilizia e tanto fastidioso per chi prova a godersi il relax delle sue mura domestiche. Questo fattore di rischio scaturisce sia dalle tipologia di lavori effettuati che dai dispositivi utilizzati, ed è oggetto di precise disposizioni volte a contenerne gli effetti nocivi sulla salute dei soggetti terzi e dei lavoratori. In particolare, per contenere le emissioni acustiche, si prevede che:

  1. I macchinari operino in conformità alle direttive comunitarie in tema di inquinamento acustico, così come recepite dal legislatore italiano. Ciò significa che i dispositivi utilizzati in edilizia debbono dotati di una tecnologia tale da ridurne il rumore;
  2. La progettazione del cantiere tenga conto delle attività che maggiormente incidono sull’inquinamento acustico: in ragione di ciò, devono essere pianificati accorgimenti tesi a mitigare i rumori (per esempio, la creazione di barriere di contenimento) e, allorché possibile, le attività ad alto inquinamento acustico devono essere svolte nelle zone più isolate del cantiere;
  3. Vengano rispettare le fasce orarie lavorative, determinate su base comunale. Nella generalità dei casi, l’attività edile in cantiere si svolge dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00 (il sabato dalle ore 8.30 alle 13.30), ed è fatto divieto di utilizzare macchinari particolarmente rumorosi (es. martelli demolitori) e di effettuare lavorazioni che generano inquinamento acustico (come può essere una demolizione) dalle 7.00 alle 8.00 e dalle 13.00 alle 15.00.
operaio con cuffie antirumore

Questo quadro normativo, volto a tutelare il benessere di chi vive a ridosso di un cantiere edile, presenta criteri ancor più stringenti allorché l’attività si svolga nei pressi di edifici sensibili, come ospedali o scuole. In tal caso, l’imprenditore sarà tenuto, in base a specifici regolamenti comunali, a ridurre ulteriormente le emissioni acustiche, o a svolgere i lavori in un periodo di tempo più lungo, così da diluire il fattore di stress derivante dalla generazione di rumori molesti.

2. Il rischio derivante da vibrazioni

Si tratta di una minaccia non di poco conto, in primis per la salute dei lavoratori. È per questo motivo che il pericolo in esame assume un ruolo fondamentale nella valutazione del rischio nei cantieri edili, in cui un’attenzione particolare è riservata ai dispositivi di protezione individuale di cui l’imprenditore deve dotare i suoi dipendenti. Tuttavia, non è questo l’unico onere gravante sul titolare dell’azienda edile. Egli dovrà altresì tener conto del fatto che le vibrazioni generate dai macchinari possono ripercuotersi anche sugli edifici prossimi al cantiere, andando così a impattare negativamente sul benessere del vicinato. Pertanto, al fine di tutelare la salute pubblica e anche per evitare legittime rimostranze poste in essere dai comitati di quartiere, l’imprenditore sarà tenuto seguire alcuni accorgimenti.

Primo fra tutti, quello di munirsi di strumenti dotati di un apposito sistema antivibrazione. Tale tecnologia risulterà utile non soltanto per chi abita vicino al luogo di svolgimento dei lavori, ma anche per chi è impegnato in prima persona nell’attività edilizia. Altro accorgimento utile sta nella scelta, ove possibile, di impiegare il macchinario in una zona che sia distante dal perimetro del cantiere, quindi non in prossimità delle abitazioni. In tal modo, l’effetto delle vibrazioni sarà diminuito se non addirittura ridotto a zero. Laddove ciò non sia attuabile, il titolare dell’impresa dovrà provvedere a mitigare questo fattore di rischio ricorrendo a specifici ausili (come cuscinetti o ammortizzatori) che, posti alla base delle apparecchiature, ne riducono le vibrazioni. Tra gli ausili di tal genere rientrano anche i diaframmi interrati: sistemati tra il macchinario e il terreno, essi assorbono il moto vibratorio, impedendone la propagazione.

3. Il pericolo di incendio

Come tristemente ricordano le cronache più o meno recenti, le fiamme possono destare un preoccupante allarme nell’ambito delle costruzioni. Sia per le operazioni svolte che per i materiali utilizzati, quello in esame è un pericolo con cui ogni imprenditore edile deve far i conti. Un pericolo che, per giunta, non incombe soltanto sugli spazi lavorativi ma li travalica, destando preoccupazione anche nel vicinato. Pertanto, si tratta di un fattore da tenere in seria considerazione già nel momento in cui si provvede ad allestire il cantiere. Tenendo conto delle normative di riferimento, l’imprenditore dovrà pertanto osservare le prescrizioni generali in materia di prevenzione incendi. Nello specifico, egli dovrà pianificare la sicurezza antincendio e porre in essere tutte le misure a tal fine più adeguate, che prevedono – tra le altre cose – la predisposizione di una strategia da attuare qualora le fiamme divampino, nonché l’individuazione e la formazione del personale responsabile della sicurezza antincendio. Come già detto, l’insieme di questi compiti è preliminare all’allestimento del cantiere; seppur svolto all’interno degli uffici, tra autorizzazioni, pareri e consigli di tecnici e professionisti, il tema della prevenzione incendi ha una portata ad ampio raggio, che tutela allo stesso tempo sia la sicurezza dei lavoratori che di coloro i quali risiedono in prossimità dell’area cantieristica.

4. Gli agenti chimici, una minaccia di vaste proporzioni

Se il pericolo incendio non è raro, lo stesso può dirsi per quello derivante da agenti chimici. Polveri e sostanze prodotte durante la lavorazione mettono in allarme non soltanto i lavoratori, ma anche il vicinato. Se i primi, essendo maggiormente esposti, rischiano patologie alle vie respiratorie (da contrastare mediante l’utilizzo degli appositi dispositivi di sicurezza individuale), i secondi devono fare i conti con un generale peggioramento della qualità dell’aria, che in alcuni casi può diventare anche preoccupante.

Ma, nello specifico, in cosa si sostanzia il rischio derivante da agenti chimici?

Per averne un’idea, è sufficiente pensare ad alcune attività che vengono solitamente svolte in ambito edilizio:

  1. Demolizione di strutture preesistenti e preparazione di malte cementizie, entrambe capaci di generare particolato che viene disperso nell’aria;
  2. Utilizzo di bitume o asfalto a caldo, a cui segue la produzione di fumo e odori sgradevoli;
  3. Saldatura, da cui deriva la creazione di vapori i cui sono presenti particelle di metalli.

Si tratta di operazioni realizzate di frequente, necessarie per i lavori edili. Non essendo possibile farne a meno, si rende fondamentale limitarne le immissioni. A tal fine, saranno opportuni determinati accorgimenti. Con riferimento alle demolizioni, dovranno essere preferite quelle poste in essere mediante scomposizione in grandi pezzi, così da ridurre al minimo la quantità di polvere prodotta. Altro aspetto da tenere in considerazione riguarda i macchinari, che dovranno essere dotati di apposito filtro antiparticolato capace di trattenere le particelle solide aerodisperse. A tal proposito, sarà altresì necessaria una corretta e puntuale manutenzione, posta in essere a intervalli regolari, mediante la quale verrà costantemente assicurata la migliore capacità di filtraggio. Infine, quanto all’utilizzo di bitume o asfalto, esso dovrà essere impiegato nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa di settore; inoltre, sarà preferibile far ricorso a esso per periodi di tempo non eccessivamente prolungati, in modo da diluire la quantità di fumi dispersi nell’ambiente.

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