L’obiettivo si definisce facilmente, con quell’ “amianto zero” che Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente, richiama nel corso del Question Time alla Camera dei deputati del 12 febbraio. Realizzarlo è più difficile, soprattutto per via del numero dei siti contenenti ancora amianto e di un quadro normativo particolarmente complesso. Aspetti, questi, che il titolare del dicastero ha ricordato più volte, osservando che “Abbiamo circa 400 norme affastellate tra loro che riguardano l’amianto, circa 2400 scuole con amianto e 32 milioni di tonnellate di materiale cancerogeno ancora da bonificare”.
Risale a pochi mesi fa l’allarme lanciato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), che ricordava che in Italia muoiono circa 6.000 persone per patologie dovute all’asbesto. Nell’occasione di quel convegno organizzato dalla SIMA, si rammentava un altro dato proveniente dal Ministero dell’Ambiente, ossia i 96.000 siti censiti, contaminati dalla pericolosa fibra.
“Si tratta di una problematica estremamente significativa sul nostro territorio – osserva Costa – per questo come Ministero dell’Ambiente abbiamo definito il primo Piano di bonifica amianto, dove abbiamo sbloccato i 385 milioni di euro dei fondi Cipe destinati in particolare per togliere l’amianto dagli edifici scolastici e dagli ospedali”. Un’urgenza che coinvolge circa 2.400 scuole in tutta Italia, laddove, però, i fondi sbloccati a cui fa riferimento il Ministro interessano regioni e provincie autonome, per le quali, seguita il responsabile del MATTM, “abbiamo già costituito un rapporto di monitoraggio diretto”, affinché le “risorse sortiscano risultati verificabili”.
A coordinare il gruppo di lavoro incaricato di studiare le soluzioni più idonee ad avviare il piano che un domani dovrà realizzare l’obiettivo “amianto zero” è Raffaele Guariniello, l’ex Procuratore noto, tra le tante inchieste, per quella sulle fabbriche Eternit in Italia contro Stephan Schmidheiny ed il barone belga Louis De Cartier de Marchienne. Il primo grado si concluse nel 2012 con la condanna a 16 anni di reclusione e al risarcimento di circa 3000 parti civili; mentre l’Eternit-bis ha portato nel 2015 alla condanna a 18 anni contro Stephan Schmidheiny. Il caso Eternit è stato il primo al mondo in cui i manager aziendali sono stati accusati per i reati contestati.
Scuole italiane e agenti cancerogeni
La scuola italiana, oltre a note difficoltà nella fornitura dei servizi essenziali, periodicamente torna ad essere cronaca nazionale per le gravi carenze strutturali di cui soffre. Oltre al dato appena ricordato delle “2400 scuole con amianto”, ricordiamo l’imbarazzo dovuto alla questione radon in Campania. Dopo aver disposto l’obbligo di cominciare le misurazioni del pericoloso gas entro il 16 ottobre scorso, la Regione dovette prendere nota dell’incapacità delle scuole di adeguarvisi. Tutto è finito, ovviamente, con l’ennesimo rinvio.