Poco importa che le ciminiere non siano belle a vedersi, poiché non è questa la loro funzione. Piuttosto, esse devono rispondere a un’esigenza precisa: disperdere nell’ambiente i fumi generati dalle attività produttive. Dunque, pur non potendo dirsi esteticamente apprezzabili, tali sistemi hanno un’importanza strategica in alcuni settori imprenditoriali (come il manifatturiero), ove contribuiscono a ridurre i rischi derivanti dalla propagazione dei vapori tossici. Rischi che attentano non soltanto alla salute umana ma anche al benessere ambientale, e che devono perciò essere ridotti facendo ricorso agli strumenti all’uopo più indicati. Tra essi rientrano, per l’appunto, anche i camini industriali. Per riuscire nello scopo, è però necessario che questi impianti di evacuazione dei fumi vantino una serie di caratteristiche tecniche tali da renderli idonei a quanto previsto dalla regolamentazione di settore.
Quadro normativo | Altezza dei camini | Punti di prelievo
Il quadro normativo
Basta il marchio CE per omologare un sistema di aspirazione dei fumi? Certo che no. L’esistenza del contrassegno è un elemento fondamentale, a cui devono però farne seguito altri. Nello specifico, tali impianti devono essere rispondenti a quanto fissato nel d.lgs. n. 152/06 e successive modifiche e integrazioni, le cui disposizioni si applicano in caso di:
- Installazione di nuovi impianti;
- Rinnovo della autorizzazioni preesistenti;
- Modifiche agli impianti installati prima dell’entrata in vigore della normativa.
Pur esistendo specifiche norme locali e alcune indicazioni comunitarie, il quadro normativo in esame è da considerare come una mappa di riferimento, in quanto contiene la disciplina generale relativa all’installazione e all’utilizzo dei camini industriali.
Altezza dei camini
A riguardo, il legislatore ha stabilito che l’estremità superiore della ciminiera debba essere situata almeno un metro sopra il colmo dei tetti, dei parapetti, o di qualsiasi altra struttura od ostacolo posto a una distanza inferiore ai 10 metri. Inoltre, nel caso in cui vi siano locali abitati situati a una distanza compresa tra i 10 e i 50 metri di distanza dal complesso produttivo, il sistema di aspirazione dei fumi dovrà necessariamente essere installato a un’altezza non inferiore a quella del filo superiore dell’apertura più alta dei suddetti locali. La ragione di queste misure è di facile comprensione: evitare che le esalazioni nocive prodotte dall’attività d’impresa possano pregiudicare la salute di quanti lavorano o vivono in prossimità del punto in cui i fumi della produzione vengono rilasciati nell’atmosfera.
I punti di prelievo
Come tali si intendono le sezioni specifiche di un camino dove è possibile effettuare il campionamento dei fumi. A riguardo, il riferimento è la norma UNI EN 15259:2008, ove si stabilisce che i punti di prelievo debbano essere situati lungo i tratti rettilinei dei condotti a sezione regolare (circolare o rettangolare) e mai in prossimità di curve o eventuali discontinuità che potrebbero alterare la direzione del flusso. La disposizione normativa determina altresì la posizione del bocchello del punto di prelievo, che deve essere posto ad almeno 5 Dh (diametri idraulici) a valle e 2 Dh a monte di qualsiasi discontinuità. Per completezza, si precisa che il diametro idraulico è così definito:
- Dh = 4S/p
- Dove “S” indica la sezione di passaggio e “p” il perimetro del condotto.
Il numero di bocchelli varia in relazione alla dimensione dell’impianto e, in ogni caso, essi devono sempre essere facilmente raggiungibili dal punto di prelievo.
Norme di sicurezza del punto di prelievo
Come detto, i punti di prelievo consentono la campionamento dei fumi. Tale operazione è svolta da personale specifico, la cui incolumità va tutelata secondo le norme che garantiscono la sicurezza nei luoghi di lavoro. Pertanto, dovrà essere assicurata la facilità di accesso anche mediante l’utilizzo di parapetti, scale e passerelle in grado di fornire un’ eccellente affidabilità agli operatori. Operatori che, giunti al punto di prelievo, dovranno altresì disporre di spazio sufficiente per svolgere i controlli sulla qualità dei vapori. Fondamentale è anche il fatto che essi possano effettuare il campionamento senza incappare in inconvenienti tecnici che rendano impossibili le operazioni. Nello specifico, è richiesto che i bocchelli abbiano un diametro interno pari a 4” (pollici) così da agevolare l’inserimento delle sonde, e che tali aperture siano dotate di controflange alle quali si potrà agganciare la sonda, mantenendola così ben salda in modo da permettere il regolare svolgimento del campionamento.