Innovazione, sostenibilità ambientale, e tutela della salute. Sono questi i concetti esaltati dall’utilizzo dei sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC). Talora non del tutto noti al grande pubblico, questi impianti assicurano il mantenimento di ottimi livelli della qualità del microclima, grazie a un scambio con l’ambiente esterno. Esso avviene a opera di più componenti (nello specifico: condutture, recuperatore termico, filtri) che favoriscono l’immissione di aria pulita dall’esterno e, contemporaneamente, permettono l’espulsione di quella interna. In sostanza, dunque, questi sistemi modernizzano e rendono ancor più proficua l’azione di salvaguardia dell’atmosfera indoor, tradizionalmente svolta dall’apertura manuale delle finestre. Tuttavia, i vantaggi non si esauriscono qui. Infatti, gli impianti di ventilazione meccanica presentano almeno altri tre benefici, così individuabili:
- Salubrità dell’aria, garantita non soltanto dal ricambio della stessa, ma anche da un sistemi di filtri con cui viene assicurata un’atmosfera apprezzabile;
- Efficienza energetica, dovuta al fatto che l’immissione di aria fresca non avviene mediante apertura di finestre. Ciò significa che, d’inverno, non verrà dissipato il calore e d’estate non si disperderà la frescura, con evidenti risparmi di energia e di denaro;
- Comfort abitativo, poiché un impianto simile migliora la qualità del microclima, riducendone il livello di umidità e, conseguentemente, impedendo la formazione di muffe.
Benefici raggiunti grazie funzione essenziale di questi sistemi, che è quella di ricambiare l’aria. Ed è in ciò la differenza con gli impianti di climatizzazione, in cui il comfort abitativo ottimale è invece raggiunto mediante un riciclo dell’aria, che quindi non viene cambiata, ma soltanto filtrata e – a seconda delle esigenze – raffreddata o riscaldata. Dunque, quale preferire? Dipende dai bisogni, fermo restando che un locale dotato sia di un sistema di ventilazione meccanica che di uno di climatizzazione, è in grado di permettere la creazione un’eccellente atmosfera.
Necessità della manutenzione
Considerando che la finalità della VMC è garantire la salubrità atmosferica indoor, sarebbe inconcepibile non provvedere a una corretta manutenzione degli stessi. Un’operazione simile si rende necessaria per contrastare l’azione dei patogeni che, disperdendosi nell’aria, sono in grado di minare la salute dell’uomo. Pertanto, effettuare controlli periodici sullo stato dell’impianto è un onere fondamentale per far sì che quanto respiriamo non diventi veicolo di trasmissione di virus e batteri. Come detto, la manutenzione va posta in essere a cadenze periodiche, che possono differire da un minimo di 3 mesi a un massimo di un anno. Tutto dipende dalla zona in cui si trovano i locali; per esempio, nelle aree fortemente antropizzate, ove l’inquinamento atmosferico raggiunge livelli più elevati, è bene effettuare il monitoraggio ogni trimestre.
Come si effettua
A riguardo, va specificato che alcune azioni manutentive possono essere intraprese dallo stesso utente. Altre, invece, necessitano dell’intervento di personale qualificato.
Tra le prime, rientrano:
- Il controllo dello stato dei filtri: il cui corretto funzionamento può essere pregiudicato sia dall’accumulo di polvere che dall’usura. Nel primo caso, sarà sufficiente una pulizia approfondita, da effettuare ogni 3 mesi; nel secondo, invece, si renderà necessario sostituire semestralmente gli stessi. Va precisato che i sistemi di ventilazione meccanica sono dotati di appositi sensori, che aiutano ad avere un quadro nitido della situazione, in quanto indicano lo stato di salute dei filtri;
- La pulizia delle valvole e delle griglie (sia interne che esterne): è successiva alla rimozione e va effettuata con meticolosità, utilizzando acqua corrente, sapone neutro e una spazzola dalle setole morbide. Altresì fondamentale è l’asciugatura, in quanto eventuali residui di umidità potrebbero agevolare la proliferazione di pericolosi patogeni, come la Legionella;
- Il riempimento dello scarico di condensa, che è collegato direttamente all’impianto fognario. Al fine di evitare che da esso si sprigionino odori sgradevoli, è opportuno che il sifone sia sempre pieno d’acqua. Pertanto l’utente, allorché necessario, dovrà provvedere manualmente a ripristinare il corretto livello di acqua.
Quanto alle operazioni manutentive che richiedono l’intervento di un professionista (oltre al collaudo e all’eventuale taratura dell’impianto), si segnalano:
- La pulizia del recuperatore di calore: tale dispositivo ha lo scopo di evitare che il flusso d’aria in uscita si mescoli con quello in entrata. Per assicurarne la regolare efficacia, è opportuno che sia sempre pulito. Operazione che spetta al tecnico, il quale sarà in grado di rimuoverlo dalla sua sede e reinstallarlo correttamente dopo aver provveduto a eliminare tutto lo sporco presente;
- La verifica delle componenti interne: quali, per esempio, i sensori, i bypassi, e i ventilatori. Anche in questo caso, il tecnico ispezionerà visivamente i dispositivi, per poi pulirli e ricollocarli adeguatamente all’interno dell’impianto;
- La verifica dello stato delle tubazioni dell’impianto: operata mediante una microcamera che, inserita all’interno delle condutture, fornirà una visuale perfetta. Effettuato il controllo, il tecnico utilizzerà un’apposita spazzola metallica per rimuovere lo sporco, che sarà poi del tutto eliminato con l’impiego di un aspiratore.
Infine, è doveroso specificare i tempi d’intervento. Quanto alle operazioni che possono essere compiute dall’utente – come già accennato – esse vanno solitamente realizzate a cadenze trimestrali, semestrali o, al limite, annuali. Per quanto concerne quelle che invece richiedono l’intervento di un professionista, ogni biennio va verificato lo delle componenti interne ed effettuata la pulizia del recuperatore di calore, mentre a intervalli di 5 anni devono essere ispezionate le tubazioni.
I controlli di una società di consulenza ambientale
Sappiamo quanto sia importante il microclima, specie negli spazi in cui si svolge l’attività d’impresa. Tutelarlo è un dovere del datore di lavoro, il quale può ricorrere all’installazione di un sistema di VMC per migliorare l’atmosfera indoor. L’opera dell’imprenditore non si esaurisce però qui; fondamentale, come abbiamo appena visto, è la manutenzione, ma c’è anche dell’altro. Per salvaguardare la salute dei propri dipendenti, è opportuno altresì rivolgersi a una società di consulenza ambientale. Questa, grazie al supporto di professionisti e tecnici, è in grado di analizzare la qualità del microclima mediante apposite indagini sia sulla salubrità dell’atmosfera stessa che sullo stato degli impianti, siano essi di ventilazione meccanica che di climatizzazione. Tali indagini, unitamente alle successive analisi di laboratorio, consentiranno di verificare la necessità di interventi con cui contenere il rischio da microclima. Un pericolo che nessuna impresa può permettersi di correre, pena il pregiudizio del benessere di tutti gli operatori aziendali.