L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un nuovo rapporto, intitolato “Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-Cov-2″. Le linee guida suggerite nel documento assumono notevole rilevanza poiché dettano una serie di misure cui adeguarsi per garantire la profilassi tanto negli ambienti domestici, quanto in quelli di lavoro. Con tale rapporto, l’ISS si è soffermato in particolare sul miglioramento della qualità dell’aria indoor, ponendo l’accento su alcuni concetti cardine.
Ripartizione degli spazi di lavoro e ricambio dell’aria
Benessere psicofisico dei lavoratori
Pulizia degli impianti
Pulizia delle superfici
Ripartizione degli spazi di lavoro e ricambio dell’aria
Innanzitutto, gli esperti dell’ISS suggeriscono la ripartizione degli spazi lavorativi, così come individuata dalle Linee Guida Nazionali per i principali settori di attività, e consigliano altresì il ricambio dell’aria, elemento indefettibile per garantire la salubrità degli ambienti, reso possibile, per gli spazi chiusi, anche mediante le procedure di manutenzione e pulizia dei filtri in dotazione agli apparecchi terminali. Focalizzandosi sull’importanza del ricambio d’aria indoor, gli esperti dell’ISS hanno riconosciuto a tale operazione
Un’importante influenza sulla salute, sulle prestazioni e sul benessere psico-fisico dei lavoratori (es. aumento/perdita della produttività, della concentrazione, dei tempi di reazione, livello di motivazione e soddisfazione, competenze professionali, riduzione delle giornate di assenza, stress, aumento dei costi sanitari e di assistenza a carico del lavoratore, dell’SSN, ecc.).
Rapporto ISS su Prevenzione e gestione degli ambienti indoor
Da qui, l’invito ad amministrazioni e aziende a “rafforzare e intensificare il loro impegno” al fine di garantire i migliori standard qualitativi degli ambienti in cui operano i lavoratori. Nello specifico, il Rapporto dell’ISS fornisce una serie di indicazioni finalizzate al miglioramento della qualità indoor negli spazi lavorativi. Innanzitutto, il documento suggerisce la più elementare norma tesa a garantire la salubrità dell’aria, ossia la frequente areazione/ventilazione degli ambienti in cui operano lavoratori e funzionano macchinari. L’areazione/ventilazione, che può essere fatta manualmente (mediante l’apertura di balconi e o finestre) o meccanicamente (con il supporto di specifici sistemi di ventilazione), va operata tenendo conto “del numero di lavoratori presenti, del tipo di attività svolta e della durata della permanenza negli ambienti di lavoro”.
Benessere psicofisico dei lavoratori
Al fine di tutelare il benessere psicofisico dei lavoratori, nel rapporto è stabilito che “durante il ricambio naturale dell’aria è opportuno evitare la creazione di condizioni di disagio/discomfort (correnti d’aria o freddo/caldo eccessivo) per il personale. Si consiglia, dove possibile, di migliorare la disposizione delle postazioni di lavoro per assicurare che il personale non sia direttamente esposto alle correnti d’aria”. Interessante è anche quanto stabilito in merito agli impianti di ventilazione, riguardo i quali gli esperti dell’ISS suggeriscono di evitare l’utilizzo della funzione di ricircolo dell’aria, in quanto possibile veicolo di trasmissione di agenti patogeni.
Pulizia degli impianti
Quanto alla pulizia degli impianti di riscaldamento/affrescamento, siano essi comuni a tutto l’edificio o pertinenti a singoli locali, il Rapporto suggerisce di:
[Evitare di] Utilizzare e spruzzare prodotti per la pulizia detergenti/disinfettanti spray direttamente sul filtro per non inalare sostanze inquinanti (es. COV), durante il funzionamento. Prestare particolare attenzione all’uso di tali spray nel caso di personale con problemi respiratori, es. soggetti asmatici.
Rapporto ISS su Prevenzione e gestione degli ambienti indoor
Pulizia delle superfici
Il documento, però, non si attarda esclusivamente sulla salubrità dell’aria e sulle disposizioni sanitarie da seguire per la pulizia degli impianti di ventilazione, in quanto esso si focalizza anche sull’importanza della pulizia degli ambienti e delle superfici con cui i lavoratori entrano a contatto. Preliminarmente, si afferma infatti che
Gli addetti/operatori professionali che svolgono le attività di pulizia quotidiana degli ambienti e/o luoghi (spolveratura e spazzamento ad umido o con panni cattura-polvere, lavaggio, disinfezione, ecc.) devono correttamente seguire le procedure, i protocolli, le modalità iniziando la pulizia dalle aree più pulite verso le aree più sporche, e adottare l’uso di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) (es. facendo riferimento alle disposizione presenti nel documento operativo elaborato per ciascun ambiente, integrato con gli ultimi provvedimenti del Governo)”.
Rapporto ISS su Prevenzione e gestione degli ambienti indoor
Gli addetti alle pulizie devono altresì “evitare di eseguire queste operazioni di pulizia/disinfezione in presenza di dipendenti o altre persone.
Le pulizie, che vanno svolte quotidianamente e mediante l’utilizzo di panni diversi per ciascun tipo di oggetto o superficie, devono riguardare tutte le superfici toccate dai lavoratori, in quanto esse potrebbero rappresentare, per struttura fisica e capacità ricettiva, l’ambiente ideale ad ospitare il Covid-19. Nello svolgimento di tale attività, il Rapporto consiglia inoltre di
Arieggiare gli ambienti sia durante sia dopo l’uso dei prodotti per la pulizia, soprattutto se si utilizzano prodotti disinfettanti/detergenti potenzialmente tossici (controllare i simboli di pericolo sulle etichette), aumentando temporaneamente i tassi di ventilazione dei sistemi UTA/VMC o aprendo le finestre e balconi. Evitare o limitare l’utilizzo di detergenti profumati, in quanto, nonostante la profumazione, aggiungono sostanze inquinanti e degradano la qualità dell’aria indoor. Scegliere, se possibile, prodotti senza profumazione/fragranze e senza allergeni ricordando che il pulito non ha odore.
Rapporto ISS su Prevenzione e gestione degli ambienti indoor
I servizi di Esia per il monitoraggio degli ambienti di lavoro
A sostegno degli imprenditori e a tutela dei lavoratori, è possibile verificare la salubrità degli ambienti di lavoro e la concentrazione del virus CoViD-19, attraverso:
- controlli microclimatici dell’aria indoor,
- tamponi per superfici.