Il decreto legge “Cura Italia” ha annunciato una serie di interventi a sostegno dell’imprenditoria che, oltre a sovvenzioni e modalità agevolate di finanziamento, garantisce proroghe su determinati adempimenti fiscali e burocratici. Tra quest’ultimi non rientrano alcune scadenze di brevissimo periodo, tra le quali l’analisi periodica dei rifiuti e la dichiarazione delle emissioni, cui adempiere entro il 30 aprile.
Non ci saranno proroghe – almeno al momento – per alcuni obblighi del settore dei rifiuti. Entro la fine del mese in corso bisognerà pagare l’iscrizione annuale ai registri provinciali del recupero agevolato dei rifiuti, pericolosi e non. L’adempimento ha un costo variabile compreso tra i 51,65 e i 774,9 euro. Il mancato pagamento comporta la sospensione dell’attività. Come per l’iscrizione annuale, anche per la periodica analisi dei rifiuti e la denuncia per la dichiarazione delle emissioni (E-PRTR) non si beneficia di alcun rinvio. Nel secondo caso si ricorda che il mancato adempimento comporta una sanzione amministrativa che va dai 5.000 ai 52.000 euro.
Le autorizzazioni in scadenza tra il 31 gennaio e il 15 aprile restano valide fino al 15 giugno 2020 e sarà quindi possibile continuare a svolgere la propria attività, anche se formalmente “certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi” sono scaduti. A tale proposito, però, l’Albo nazionale gestori ambientali ha precisato, attraverso circolare del 23 marzo, che la proroga si applica “a procedimenti in corso o ancora da aprire” e vanno quindi esclusi “i procedimenti già conclusi in modo definitivo” e “le iscrizioni scadute nel periodo tra il 31 gennaio 2020 e la data di entrata in vigore del decretolegge 18/2020”, ossia il 17 marzo.