È quasi un mese che se ne parla, ma si attendeva di poter sentire la “voce” della Regione Campania prima di darne l’ufficialità: i termini per adeguarsi alla Legge regionale n. 13 del 08/07/2019 sul radon sono stati prolungati (non si sa ancora di quanto). Inizialmente la data stabilita per avviare la misurazione della concentrazione del gas era il 16 ottobre 2019. Un obiettivo che era apparso decisamente ottimistico e che, infatti, ha visto quasi tutti gli interessati disattendere l’obbligo di legge.
La norma, oltre ad essere stata accolta con malumore da molti imprenditori e commercianti, aveva messo in difficoltà la stessa Amministrazione Pubblica, al punto tale che, un mese dopo l’ipotetico inizio delle misurazioni, Lucia Fortini, Assessore alla Pubblica istruzione della Giunta regionale campana, aveva dovuto riconoscere che “Le scuole non hanno risorse a disposizione” per adeguarsi alla legge. Insomma, si respirava “aria di proroga” già da un po’ di tempo.
A fine novembre il Consigliere regionale Carlo Iannace anticipava che l’organo legislativo di cui è rappresentante aveva approvato, nella seduta del 27 novembre 2019, “la proroga relativa all’applicazione della legge regionale sulle emissioni del gas radon. Durante le attività di divulgazione della legge, [erano, NdR] emerse delle problematiche per cui era auspicabile un rinvio della sua applicazione”.
In realtà bisogna attendere l’inizio di dicembre per dare forma giuridica alla proroga. La Legge regionale n. 26 del 4 dicembre 2019 richiama la legge sul radon all’art. 3, laddove precisa che le parole “Entro due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge” sono sostituite da “Entro i termini previsti dai decreti attuativi della legge delega 4 ottobre 2019, n. 117 (Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2018)”.
Pertanto, la Legge regionale di dicembre modifica (e rinvia) quella di luglio, facendo riferimento ad una legge delega nazionale, per il recepimento della normativa europea. Il gas radon, intanto, continua ad essere la seconda causa di tumore polmonare.
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